martedì 7 aprile 2015

Lucca, temeva il licenziamento: operaio uccide a colpi di pistola il caporeparto

Massimo Donatini, 43 anni, ha atteso Francesco Sodini, 52 anni, sotto casa e gli ha sparato 13 colpi di pistola. Poi si è consegnato ai carabinieri. I due lavoravano in una cartiera di Porcari

Lucca, temeva il licenziamento: operaio uccide a colpi di pistola il caporeparto

Ai carabinieri ha raccontato di aver ucciso “per paura di essere licenziato”. Massimo Donatini, 43 anni, operaio della cartiera Lucart di Porcari, stamani è uscito dalla sua casa di Camigliano di buon ora. E’ salito in auto ed è arrivato a Lucca, a pochi passi dalle mura, sotto l’abitazione di Francesco Sodini, 52 anni, suo caporeparto. Ha atteso che uscisse per andare a prendere la macchina e dirigersi al lavoro, e quando lo ha visto, lo ha freddato con 13 colpi di pistola. Un agguato. Andato in scena in piazza Salvo D’Acquisto all’Arancio, davanti agli occhi di alcuni testimoni e a quelli della moglie di Sodini, affacciata alla finestra dopo aver sentito i primi colpi e le urla del marito.
Donatini, poi, è salito di nuovo in macchina, e alle 7 si è presentato al comando provinciale dei carabinieri dove ha confessato e consegnato la pistola, una Glock calibro 9×21 regolarmente denunciata che appartiene al padre. Adesso si trova in stato di fermo, in attesa dell’interrogatorio del magistrato. Mentre sul luogo dell’omicidio è arrivata la polizia scientifica per compiere i rilievi. Secondo la prima ricostruzione, l’operaio ha detto di aver ucciso per i continui litigi con il caporeparto che avrebbero potuto costargli il posto di lavoro. Sodini oltre alla moglie lascia due figli.
cronache criminali

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