Oristano, i malviventi si sono fatti consegnare dall’impiegato le chiavi della banca e ha saccheggiato il caveau. Poi sono fuggiti. Partita la caccia all’uomo
L’incubo è durato quasi sei ore: una notte intera con una pistola puntata sugli occhi, faccia a faccia con cinque banditi. I sequestratori, in Sardegna, sono tornati in azione a distanza di anni: questa volta hanno agito ad Arborea, una cittadina di agricoltori e allevatori, colonia veneta di fondazione mussoliniana. Per portare a termine il piano, il commando ha preso di mira Alberto Neri, un impiegato di 39 anni della Banca di Credito cooperativo.
In cinque si sono presentati nella sua casa intorno a mezzanotte e fino all’alba lo hanno tenuto in ostaggio. Per farsi aprire la porta hanno staccato la corrente elettrica e appena si è affacciato l’impiegato è stato aggredito. A quel punto lo hanno legato e costretto a svelare come disinserire l’allarme e a consegnare le chiavi della banca. Poco dopo la banda si è divisa: in due hanno custodito l’ostaggio e altri tre sono andati all’assalto del caveau. Armati di trapani e martelli pneumatici hanno lavorato per ore all’interno dell’istituto di credito. Sono entrati e hanno raggiunto la zona delle casseforti ma ancora non è chiaro se siano riusciti a portar via il denaro.
Alle cinque del mattino i tre sono tornati a casa di Alberto Neri: “Tutto a posto, possiamo andare”. L’impiegato è rimasto legato e i banditi sono fuggiti con la sua Golf. Alle sei del mattino il trentanovenne è riuscito a liberarsi e a chiedere aiuto. In Sardegna è ancora in corso una gigantesca caccia all’uomo ma il commando di sequestratori è riuscito a dileguarsi.
Fonte: lastampa.it