martedì 27 ottobre 2015

Roma, l'autista Atac guarda le partite sul tablet mentre è alla guida

E' stato immortalato in un video da un viaggiatore. Tra il volante e il cruscotto c'è la tavoletta digitale sintonizzata su Sky Go mentre il conducente del bus armeggia con il cellulare

Roma, l'autista Atac guarda le partite sul tablet mentre è alla guida

Un autista non proprio attento, per lo meno non al traffico. Domenica pomeriggio a Roma un viaggiatore, come riporta il blog "Roma fa schifo", ha ripreso in un video il conducente di un autobus dell'Atac. Nelle immagini si vede un tablet spuntare tra il cruscotto e il volante mentre la mano dell'autista armeggia con un cellulare. Dall'audio si riconosce la diretta dell'imperdibile partita Milan-Sassuolo. Tutti i clienti costretti a seguire la cronaca del match.


cronache criminali

Caltanissetta, camionista uccide la compagna e poi si costituisce

L'ennesimo episodio di femminicidio è avvenuto a Niscemi. il motivo scatenante del litigio sfociato in tragedia è stata la gelosia di lui

Caltanissetta, camionista uccide la compagna e poi si costituisce

Un camionista di 54 anni ha ucciso a colpi di pistola la sua convivente, una romena di 23 anni, per gelosia. Il delitto è avvenuto nel centro storico di Niscemi, poco prima delle 20, al culmine dell'ennesimo litigio. Secondo una prima ricostruzione il camionista avrebbe avuto frequenti discussioni con la convivente, accusata di frequentare altri uomini. L'assassino, subito dopo il delitto, si è costituito ai carabinieri.

La ragazza si chiamava Ana Maria Florin, mentre del compagno i carabinieri hanno fornito solo le iniziali (S.P.). Secondo una prima ricostruzione, l'omicida avrebbe raggiunto la convivente, che sembra avesse manifestato l'intenzione di lasciarlo, in casa di un'amica, dove c'era anche una bambina di due anni. 

In preda a un raptus ha estratto dalle tasche un revolver e ha sparato contro la donna sei colpi che l'hanno raggiunta alla testa e in altre parti del corpo. Quindi, arma in pugno, sarebbe fuggito a piedi, facendosi spazio tra la folla. Sul posto sono intervenuti gli agenti del commissariato di polizia di Niscemi, avvisati da una telefonata anonima. Fortunatamente illese la padrona di casa e la bambina, trovate dai poliziotti in stato di choc.


cronache criminali

Frosinone, fugge ad alt con auto rubata: preso

Arrestato dopo inseguimento

Frosinone, fugge ad alt con auto rubata: preso

Momenti di paura lungo l'autostrada del Sole, all'altezza di Frosinone, dove un ucraino con un'auto rubata è fuggito a un controllo della polizia, mettendo a rischio gli automobilisti in viaggio sulla Roma-Napoli. L'uomo, che correva ad alta velcità, ha tamponato, viaggiando in direzione sud, una serie di veicoli in transito, speronando anche l'auto della Stradale. Gli agenti infine sono riusciti a fermare l'ucraino, che è stato così arrestato.


cronache criminali

Catania, pedopornografia: 3 arresti

Per 14 indagati associazione delinquere

Catania, pedopornografia: 3 arresti

La polizia di Catania ha arrestato tre persone nell'ambito di un'operazione contro la pedopornografia sul web. E per la prima volta nell'ambito di un'inchiesta di questo tipo è stata contestata anche l'associazione per delinquere, reato per il quale sono anche indagate altre 14 persone. Lo scambio di materiale pedopornografico avveniva in un gruppo "chiuso", strutturato online e non accessibile ad altri.


cronache criminali

Roma, agguato a Ponte di Nona: due uomini uccisi a colpi di pistola

Il duplice omicidio è avvenuto poco prima della mezzanotte. Sul caso stanno indagando i carabinieri

Roma, agguato a Ponte di Nona: due uomini uccisi a colpi di pistola

Duplice delitto nella notte a Roma. Due uomini, di 26 e 35 anni, sono stati uccisi a colpi di pistola nella zona di Ponte di Nona. Sull'agguato, avvenuto poco prima della mezzanotte, stanno indagando i carabinieri.

Il 35/enne era sottoposto alla misura degli arresti domiciliari. Entrambi erano in contatto con ambienti dello spaccio di droga e avevano precedenti specifici, secondo quanto riferito. Il duplice omicidio potrebbe essere avvenuto in questo contesto.

Nella notte sono state eseguite perquisizioni in ambienti criminali della zona. L'agguato è avvenuto in via Raul Follereau a Ponte di Nona, in una zona isolata. I carabinieri del Nucleo investigativo del Gruppo di Frascati e della Compagnia di Tivoli cercano testimoni.


cronache criminali

Bari, ucciso 28enne incensurato

Freddato con due colpi di pistola

Bari, ucciso 28enne incensurato

Agguato mortale lunedì sera a Bari. Giuseppe Sciannimanico, agente immobiliare incensurato di 28 anni, è stato colpito al torace e alla testa, da due colpi di pistola calibro 9. Inutile la corsa in ospedale: l'uomo è morto nella notte al Policlinico di Bari, in seguito alle ferite riportate.


cronache criminali

Cesena, 35enne uccide a coltellate la ex moglie davanti ai tre figli

E' stato lo stesso killer a chiamare i carabinieri. Al loro arrivo non ha opposto resistenza. La coppia da qualche tempo era separata

Cesena, 35enne uccide a coltellate la ex moglie davanti ai tre figli

Un uomo di 35 anni, di nazionalità marocchina, ha ucciso la ex moglie a coltellate davanti ai tre figli. Poi ha chiamato i carabinieri e si è fatto arrestare senza opporre resistenza. L'omicidio è avvenuto in via Don Milani, nel pieno centro di Cesena. Da qualche tempo i due erano separati.

L'uomo, da quanto si apprende, si recava abitualmente a fare visita ai tre figli ma il rapporto con l'ormai ex moglie era burrascoso: litigavano spesso, come hanno testimoniato alcuni vicini. 

Domenica a tarda sera l'ennesimo litigio, finito questa volta nel sangue. L'uomo ha sferrato diverse coltellate alla moglie, sua coetanea, e quando i sanitari del 118 sono giunti sul posto non c'era più nulla da fare.


cronache criminali

lunedì 26 ottobre 2015

Catanzaro,ucciso a 18 anni per 10 euro. La Procura: Una violenza inaudita

La vittima aveva un debito con l'aggressore per uno spinello. Accoltellato, il giovane è morto poco dopo il ricovero in ospedale

Catanzaro,ucciso a 18 anni per 10 euro. La Procura: Una violenza inaudita

Un ragazzo di 18 anni è stato accoltellato alla gola durante una lite con un rivale in una zona centrale di Catanzaro, nei pressi del giardini di San Leonardo. Il giovane,Marco Gentile, è stato subito soccorso e accompagnato in ospedale, dove è deceduto poco dopo. L'aggressore, identificato dalla polizia, era fuggito ma poi è stato fermato. Il movente era un debito di dieci euro per uno spinello.

La Procura: "Una violenza inaudita" - Il Procuratore di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, ha definito l'omicidio "una vicenda assurda e di una violenza inaudita". E ha aggiunto: "L'omicidio è già un fatto gravissimo. Ma uccidere un ragazzo di diciotto anni per dieci euro è davvero assurdo. Non si riesce a trovare le parole per poter commentare un episodio di questo genere. Un fatto incomprensibile con una furia omicida senza precedenti". 

La ricostruzione della vicenda - Gentile ed il suo assassino si sono trovati in un vicolo dove hanno iniziato a litigare. L'autore del delitto ha estratto un coltello ed ha colpito alla gola il diciottenne. La lite tra i due ragazzi ha richiamato l'attenzione di molte persone che sono intervenute ed hanno soccorso Gentile per portarlo in ospedale. Quando il ragazzo è giunto al pronto soccorso era già in gravi condizioni ed i sanitari hanno deciso il ricovero nel reparto di rianimazione dove il 18enne è morto poco dopo.

I poliziotti hanno raccolto la testimonianza di quattro persone che hanno fornito elementi utili alle indagini. Gli investigatori hanno anche recuperato i filmati delle telecamere di videosorveglianza che potrebbero aver registrato i momenti dell'omicidio. 

Fermato il presunto aggressore, debito per uno spinello - Il presunto autore dell'omicidio è un ragazzo coetaneo della vittima. E' stato rintracciato nelle campagne di Catanzaro. Il movente sarebbe un debito di 10 euro per l'acquisto di uno spinello. La vittima avrebbe infatti acquistato uno spinello da Nicolas Sia e non lo avrebbe pagato. Sabato sera i due hanno litigato per il denaro e Sia ha ucciso Gentile.


cronache criminali

Arrestato falso fisioterapista: drogava le sue vittime e poi ne abusava

Roberto Benatti era fuggito a Santo Domingo, dopo la condanna a 30 anni di carcere nel 2013. Preso in aeroporto dopo l'espulsione per la violazione della legge sull'immigrazione

Arrestato falso fisioterapista: drogava le sue vittime e poi ne abusava

E' stato arrestato Roberto Benatti, il falso fisioterapista denunciato da una delle sue vittime nel 2007 e condannato a 30 anni di reclusione nel 2013. Il 62enne era riuscito a fuggire a S. Domingo. E solo dopo l'espulsione - poiché senza visto - è stato preso in consegna dai carabinieri e portato nel carcere di Busto Arsizio (Varese) dove deve scontare 24 anni di reclusione inflittigli in contumacia in Appello, a Milano.

Benatti, arrestato dai carabinieri di Gallarate con l'accusa di violenza sessuale, esercizio abusivo della professione medica e detenzione delle sostanze stupefacenti (usate per addormentare i pazienti) era stato scoperto a seguito della denuncia di una delle vittime, un minorenne, che si era svegliato anzitempo e lo aveva scoperto mezzo nudo. Nella stanza di fianco c'erano i genitori che erano intervenuti sentendo il ragazzo urlare e dei rumori di colluttazione facendo intervenire i carabinieri che lo avevano arrestato.

L'uomo era fuggito a Santo Domingo approfittando della scadenza dei termini di custodia cautelare. Lo stupratore è stato alla fine espulso da Santo Domingo per la violazione della legge sull'immigrazione di quello Stato, ed è stato accompagnato da due funzionari di Polizia della Repubblica Dominicana e preso in consegna, all'arrivo a Malpensa, dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano, dagli agenti di Interpol e del Servizio di Polizia di Frontiera.

Benatti residente a Colle Santa Lucia (Belluno) aveva due studi, uno a Gallarate e uno nel paese in provincia di Belluno, pur non avendo alcun titolo per esercitare. Nel suo pc durante le indagini erano stati trovate foto di parti intime di oltre cento pazienti.


cronache gossip



Tragedia a Imperia: un carabiniere spara all'ex amante e poi si suicida

E' accaduto in un appartamento ad Arma di Taggia. La donna, 33 anni, è grave all'ospedale di Pietra Ligure. All'origine del dramma l'ennesima telefonata di lei: la 33enne non si rassegnava alla fine della loro storia

Tragedia a Imperia: un carabiniere spara all'ex amante e poi si suicida

Lei lo tormentava con messaggi e telefonate perché non si rassegnava alla fine della loro breve relazione. Ma lui, sposato, di lei non ne voleva più sapere. E così, dopo l'ennesima chiamata, le ha sparato e poi si è tolto la vita. Il protagonista di questa brutta storia è un uomo di 31 anni, un carabiniere, che ha sparato alla testa dell'ex amante, 33enne, in un appartamento di Arma di Taggia (Imperia) per poi rivolgere l'arma contro se stesso. 

Lei è in condizioni gravi all'ospedale di Pietra Ligure. Sulla vicenda indagano i militari di Sanremo. Secondo quanto accertato dagli investigatori, i due avevano avuto una breve relazione sentimentale. Si conoscevano da qualche tempo e si frequentavano da quando la donna, Barbara Zanini, era stata trasferita per lavoro dalla provincia di Brescia a quella di Imperia. L'uomo era in servizio attivo nel Ponente ligure. Per sparare ha usato una Smith and Wesson calibro 38 e non la pistola d'ordinanza. 

Lei non si era mai rassegnata alla fine della relazione e telefonava spesso sia al carabiniere sia alla sua famiglia.

La donna si trovava nel suo appartamento, nella località ligure, quando il carabiniere l'ha incontrata. Tra i due è nata una lite furibonda, al termine della quale l'uomo ha esploso contro di lei un colpo di pistola ferendola alla testa.

Secondo la ricostruzione dei carabinieri, i fatti sono avvenuti alle 2.30 nell'atrio dell'appartamento. I militari sono intervenuti su richiesta dei vicini, che hanno sentito i colpi di pistola. I militari hanno trovato prima il cadavere dell'uomo e, a poca distanza, la donna ancora in vita. 

Il carabiniere aveva avuto una discussione con la moglie poco prima di incontrare la Zanini, proprio a causa dell'ennesima telefonata dell'ex amante a casa.


cronache criminali

Vaprio, i genitori di Gjergi : Nostro figlio andava arrestato, non ucciso

Dall'Albania parlano Mark Gjoni e sua moglie Marie: "Chiediamo e vogliamo giustizia. Una giustizia giusta".

Vaprio, i genitori di Gjergi : "Nostro figlio andava arrestato, non ucciso"

"Se nostro figlio ha sbagliato, ha sbagliato molto di più chi lo ha ucciso. Per questo chiediamo e vogliamo giustizia. Una giustizia giusta". Queste le parole dei genitori di Gjergi Gjoni, il giovane ucciso da Francesco Sicignano durante un tentativo di furto nella sua villetta di Vaprio d'Adda. Mark Gjoni e sua moglie Marie, da Gojan, attraverso l'avvocato Francesco Mongiu del foro di Monza, dicono la loro su quanto accaduto.

"C'è incredulità e rabbia - dicono a Repubblica dall'Albania -. La rabbia di chi non capisce e vuole sapere. È umano, di fronte a una morte così. Chiediamo due cose: di potere riabbracciare nostro figlio. E di avere giustizia. Ci affidiamo alle autorità italiane. Siamo certi che i magistrati e i giudici sapranno dirci la verità su quanto è accaduto. Non abbiamo nessun sentimento di vendetta verso quell'uomo . Ma se ha sbagliato deve pagare".

"Noi sappiamo che che Gjergi era entrato in quella casa, che un uomo l'ha ucciso per difendersi, che gli ha sparato al cuore ed è morto sul colpo. Aspettiamo di capire se le cose sono andate davvero come dice il padrone di casa". "Certo è che, se nostro figlio voleva rubare - proseguono - andava arrestato, non ammazzato con un colpo di pistola".


cronache criminali

mercoledì 21 ottobre 2015

Ospedale Mestre, uccide la moglie e si spara. Coppia di anziani aveva pianificato il gesto

L'uomo, 95 anni, è stato operato ed è in condizioni disperate. Hanno lasciato una lettera di scuse e ringraziamento ai figli

Ospedale Mestre, uccide la moglie e si spara. Coppia di anziani aveva pianificato il gesto

Ha sparato alla moglie, poi ha tentato di suicidarsi. Attimi di terrore all'ospedale dell'Angelo di Mestre dove un uomo di 95 anni, Ernesto Cecchinato, lotta tra la vita e la morte dopo aver ucciso la consorte,Loredana Pedrocco, 90 anni. I due anziani avrebbero pianificato il loro tragico gesto, come ermergerebbe da una lettera di scuse e ringraziamento diretta ai figli.

L'uomo è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico, ma le sue condizioni sono disperate. 

Secondo le prime informazioni la coppia di anziani si recava spesso in ospedale e quindi non è escluso che il dramma sia maturato da questioni legate alle condizioni di salute di uno o di entrambi i coniugi

La coppia da qualche tempo risultava domiciliata presso un hotel di Abano Terme, nel Padovano. I due, a quanto risulta, non avevano problemi economici.


cronache criminali

Milano, scomparso ingegnere campano: l'appello dei genitori

Il trentenne di Portici ha fatto perdere le tracce a Sesto San Giovanni, dove si trovava per lavoro. L'ultimo sms ad un collega: "Non sto bene, vado in farmacia"

Milano, scomparso ingegnere campano: l'appello dei genitori

"Non sto bene, vado in farmacia" e sparisce nel nulla. Il contenuto dell'ultimo sms di Antonio Castiello a un collega getta i familiari nello sconforto: da oltre una settimana l'ingegnere trentenne di Portici (Napoli) non dà notizie di sé, dopo l'ultimo messaggio inviato prima di lasciare la sua stanza, in un residence di Sesto San Giovanni, alle porte di Milano, dove si era trasferito da un anno per lavoro. L'appello dei parenti: "Aiutateci a ritrovarlo".

Per gli inquirenti si tratta di allontanamento volontario, ma i genitori di Antonio, scomparso il 14 ottobre, dopo l'ora di pranzo, non sanno darsi pace: "E' un ragazzo studioso, sensibile, forse qualche problema sul lavoro. Da giorni lamentava forti dolori addominali". 

I familiari pensano che possa essere finito in ospedale senza essere stato identificato; nella sua stanza ha lasciato portafoglio e tessera sanitaria, mentre ha portato con sé un cellulare a doppia scheda che non dà alcun segnale e la carta d'identità.

Il giovane è alto 1.70-1.72 metri, ha gli occhi verdi e i capelli scuri e una leggera barba. Tra i segni particolari, ha una cicatrice sul petto. 

E' stato fornito anche un numero di telefono da contattare in caso di avvistamento: 334.2698490.


cronache criminali

Roma, archiviata l'ultima inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi

Il gip ha respinto le richieste della famiglia Orlandi e di Mirella Gregori (anche lei sparita nel 1983)

Roma, archiviata l'ultima inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi

Il tribunale di Roma ha archiviato l'inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori, avvenute rispettivamente il 22 giugno e il 7 maggio 1983. Il provvedimento, su richiesta della Procura, è stato firmato dal gip Giovanni Giorgianni che ha respinto l'opposizione delle famiglie. L'inchiesta vedeva sei indagati: monsignor Pietro Vergari, Sergio Virtù, Angelo Cassani, Gianfranco Cerboni, Sabrina Minardi e Marco Accetti.

Dopo aver valutato "l'imponente materiale investigativo" accumulato in oltre tre decenni, il giudice ha motivato la sua decisione con la mancanza di un "sufficiente grado di precisione, coerenza e concordanza" tale da "richiedere il rinvio a giudizio di alcuno degli indagati".
L'ultimo filone d'indagine si era aperto nel 2008 con il coinvolgimento di alcuni elementi della banda della Magliana.

"Gli accertamenti probatori acquisiti nel corso delle indagini preliminari sono, allo stato, non provvisti della consistenza, neppure indiziaria, necessaria a sostenere l'accusa in giudizio e a giustificare un vaglio dibattimentale". Lo scrive il gip Giovanni Giorgianni nelle 63 pagine di motivazioni all'archiviazione.

"Tutte le segnalazioni - è detto nel provvedimento - anche quelle fondate su meri sospetti, sono state accuratamente verificate. E molte di esse si sono rivelate il tentativo da parte di chi ha cercato di trarre un vantaggio dall'interesse sulla vicenda". Secondo il magistrato, alla luce del lavoro investigativo svolto, le lacune emerse "non paiono utilmente colmabili con ulteriori approfondimenti". 

Ed a proposito dell'attendibilità dei soggetti che hanno parlato della sparizione delle due ragazze, all'epoca dei fatti quindicenni, il gip si sofferma sul fotografo Marco Accetti, che rimane indagato in un altro procedimento per calunnia ed autocalunnia, e la supertestimone Sabrina Minardi. La personalità del primo, secondo Giorgianni, "è caratterizzata da smania di protagonismo e da pubblicizzazione della propria immagine, con una spasmodica ricerca di accesso ai media e della loro costante attenzione". Un soggetto, in sostanza, inattendibile in quanto "portato a inventarsi storie e situazioni". Quanto alla Minardi, il gip sottolinea come "l'esito negativo, al di là delle ulteriori versioni offerte dalla teste circa le modalità con le quali i rapitori si erano disfatti del cadavere della Orlandi, è dipeso dall'incapacità della Minardi di fornire informazioni precise ai fini dell'individuazione del luogo in cui il riferito disfacimento del cadavere fosse avvenuto". 

Fratello Emanuela: valuteremo ricorso - "Non ci arrendiamo, vogliamo la verità. Valuteremo con i nostri legali le azioni da intraprendere, anche il ricorso in Cassazione". Così Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, commenta l'archiviazione dell'inchiesta. "Rinnovo quindi l'appello a Papa Francesco perché ci possa aiutare ad arrivare alla verità", ha aggiunto Pietro Orlandi. "Con questa archiviazione - ha aggiunto - c'è la volontà di qualcuno di non far emergere la verità. Non hanno vergogna con questo atteggiamento. A molti fa comodo questa archiviazione". "Come famiglia - ha concluso - cercheremo di non far dimenticare questa vicenda, di tenere sempre alta l'attenzione. Con gli avvocati studieremo quello che si può fare. Comunque è imbarazzante l'atteggiamento del Vaticano, che considero la mia famiglia. E' un vicenda che li riguarda e per primi dovrebbero pretendere la verità".


cronache criminali

Roma, polizia sgombera sit-in del Movimento per la casa con gli idranti

Tensione a Porta Pia durante la manifestazione in solidarietà agli occupanti della ex sede Telecom di via Fioravanti a Bologna

Roma, polizia sgombera sit-in del Movimento per la casa con gli idranti

Momenti di tensione a Roma durante la manifestazione in solidarietà agli occupanti della ex sede Telecom di via Fioravanti a Bologna. Le forze dell'ordine per sgomberare il sit-in hanno usato gli idranti: un getto ha anche abbattuto un semaforo. I manifestanti del Movimento per la casa hanno risposto con un lancio di oggetti. Gli scontri sono avvenuti nel piazzale di Porta Pia, nei pressi della sede del ministero delle Infrastrutture.


cronache criminali


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De Magistris,oggi sentenza appello

Why Not, sindaco rischia sospensione

De Magistris,oggi sentenza appello

Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris attende oggi la sentenza della Corte d'appello sul caso Why Not. Il primo cittadino della città partenopea è accusato di concorso in abuso d'ufficio per avere, nel corso dell'indagine diretta nel 2006, messo sotto intercettazione decine di parlamentari senza le dovute autorizzazioni. Se la condanna sarà confermata anche in secondo grado, il sindaco rischia nuovamente la sospensione dal suo incarico.


cronache criminali

Udine, stroncato traffico d'armi dai Balcani: 27 le persone indagate

Ventisette gli indagati, nell'ambito di un'inchiesta coordinata dalla procura di Udine e che ha interessato, oltre al Friuli Venezia Giulia, anche il Veneto, la Lombardia, l'Emilia Romagna e le Marche

Udine, stroncato traffico d'armi dai Balcani: 27 le persone indagate

Un traffico di armi, munizioni ed esplosivo dai Balcani è stato stroncato dai carabinieri. Ventisette gli indagati, nell'ambito di un'inchiesta coordinata dalla procura di Udine e che ha interessato, oltre al Friuli Venezia Giulia, anche il Veneto, la Lombardia, l'Emilia Romagna e le Marche. Effettuate numerose perquisizioni domiciliari in Italia e all'estero.

La maxi-operazione ha preso le mosse da un'indagine avviata dal Ros nel novembre 2014, in seguito a due rilevanti sequestri di armi e munizioni da guerra messi a segno dai carabinieri nel comune di Artegna, in provincia di Udine.

Perquisizioni in Italia, Croazia e Slovenia - L'inchiesta, diretta dalla Procura friulana, ha consentito di individuare un canale di importazione illegale di materiale d'armamento ed esplosivi provenienti dai Balcani. In Italia i Carabinieri hanno eseguito perquisizioni a carico di 16 indagati, mentre in Slovenia e Croazia, in collaborazione con le locali autorità giudiziarie e di polizia, nei confronti di altri 11. L'accusa è per tutti quella di traffico di armi e di esplosivi.


cronache criminali

Milano, pensionato uccide il ladro in casa: il 65enne è indagato per omicidio volontario

L'arma era regolarmente detenuta dall'uomo di Vaprio d'Adda. Salvini: "Ha fatto bene a sparare". Maroni: "La Regione si accollerà le spese di difesa"

Milano, pensionato uccide il ladro in casa: il 65enne è indagato per omicidio volontario

Un 28enne romeno è stato ucciso a colpi di pistola in un appartamento a Vaprio D'Adda, nel Milanese, dove si era introdotto con alcuni complici per rubare. A premere il grilletto dell'arma, regolarmente detenuta, è stato il padrone di casa, un pensionato di 65 anni. L'uomo, inizialmente accusato di eccesso colposo in legittima difesa, è ora indagato per omicidio volontario. "Ha fatto bene a sparare", ha commentato Matteo Salvini.

L'iscrizione per omicidio volontario è un atto necessario per svolgere tutte le indagini sulla dinamica di quanto accaduto. L'uomo verrà infatti formalmente indagato per omicidio volontario per poi valutare se sussistano i presupposti per riconoscere l'eccesso colposo in legittima difesa (punito penalmente) o la legittima difesa (non punita).

Il 65enne, stando al suo racconto fornito agli inquirenti, è stato svegliato da alcuni rumori. Presa la pistola, una calibro 38 semiautomatica, si è alzato e si è trovato davanti nel buio una figura, a cui ha sparato un colpo. Poi ne ha sparato ancora uno, o forse due,in aria, vedendo in giardino altre ombre fuggire. Quindi, rientrando, ha trovato il corpo a terra del primo ladro, ha cercato di soccorrerlo e ha chiamato l'ambulanza. 

In casa non era solo: la moglie era con lui al terzo piano, mentre il figlio e la nuora dormivano al primo. L'uomo, interrogato dai magistrati della Procura di Monza in caserma, ha detto di essersi procurato l'arma dopo aver subito diversi furti in casa. Allo stato, dunque, il pensionato di 65 anni è stato iscritto nel fascicolo aperto dal pm di turno Pastore. L'ipotesi d'accusa è eccesso colposo in legittima difesa che si differenzia, in base alla norme, dalla legittima difesa "pura" (non punita penalmente) per la mancanza del requisito della proporzione tra difesa ed offesa.

Un'iscrizione che, da quanto si è saputo, è comunque necessaria anche per compiere tutti gli accertamenti utili a ricostruire la dinamica di quanto accaduto la scorsa notte. Il pensionato, ascoltato dagli investigatori, è indagato a piede libero. 

I vicini: "Quarto furto in tre mesi" - "Da agosto a oggi, che io sappia, i ladri sono entrati da lui quattro volte - ha detto una vicina di casa del pensionato -. Sono brave persone, lui aveva da poco perso la madre e in casa ci sono dei bambini. Anche io avrei preso una pistola e sparato se fossi stata al posto suo". 

Salvini: "Ha fatto bene" - "Ha fatto bene il pensionato a sparare e a difendersi, l'uomo che era entrato nella sua casa se l'è cercata". Il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, commenta così quanto accaduto a Vaprio d'Adda. "Dirò alla Regione, nel caso la vicenda giudiziaria vada avanti, che si accolli le spese legali per il pensionato", aggiunge Salvini. 

Maroni: "Pagheremo spese legali" - Il governatore lombardo, Roberto Maroni, raccoglie subito l'appello di Salvini: "La Regione Lombardia si accollerà le spese di difesa del pensionato che, per legittima difesa, ha sparato al ladro romeno entrato in casa sua", scrive Maroni sul suo profilo Twitter.


cronache criminali

lunedì 19 ottobre 2015

Sabotare la Tav, assolto Erri De Luca. Giudici: niente istigazione a delinquere

Lo scrittore a processo a Torino con l'accusa di aver aizzato i No Tav a compiere atti fuori dalla legge. Ma per i magistrati il "fatto non sussiste"

"Sabotare la Tav", assolto Erri De LucaGiudici:niente istigazione a delinquere

Erri De Luca è stato assolto a Torino, "perché il fatto non sussiste", dall'accusa di istigazione a delinquere. La sentenza è stata accolta dagli applausi dei numerosi No Tav presenti in tribunale a Torino. In aula lo scrittore aveva confermato la propria idea: "Confermo la mia convinzione che linea sedicente ad Alta Velocità va intralciata".

Erri De Luca: "E' stata impedita un'ingiustizia" - "E' stata impedita una ingiustizia, quest'aula è un avamposto sul presente prossimo". Sono le prime parole pronunciate da Erri De Luca, dopo che il tribunale di Torino lo ha assolto dall'accusa di istigazione a delinquere per alcune interviste in cui sosteneva che la Tav va sabotata.

"Ora mi sento tornato un cittadino qualunque. Ma La Valle di Susa resta una questione che mi riguarda". Dice ancora De Luca subito dopo la sua assoluzione. "Di questo processo mi rimane la grande solidarietà delle persone che mi hanno sostenuto, in Italia e in Francia", aggiunge lo scrittore napoletano. "La sentenza - prosegue - ribadisce il valore dell'articolo 21 della Costituzione. Ho letto sui giornali della telefonata di Hollande a Renzi, ma non credo che abbia influito sulla sentenza". 

Legali Ltf: intellettuali dovrebbero rispettare limiti - "Rispettiamo la decisione del giudice, non ne faremo una battaglia campale, ma nei momenti di tensione sociale ci sono dei limiti che soprattutto gli intellettuali dovrebbero rispettare". Lo afferma l'avvocato Alberto Mittone, legale di Ltf, la società italo-francese che si è occupata del progetto e delle opere preparatorie della Torino-Lione che nel settembre 2013 aveva denunciato Erri De Luca.

Legali De Luca: "C'è limite anche alla repressione" - "Questa sentenza riporta le cose al posto giusto e dimostra che non avremmo dovuto essere qui". Lo afferma il legale di Erri De Luca, avvocato Gianluca Vitale, commentando l'assoluzione. "Mi auguro che la Procura e la Digos di Torino - aggiunge - capiscano che c'è un limite anche all'attività di repressione. La libertà di pensiero deve essere tale in Valle di Susa come nel resto del Paese".


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