venerdì 13 marzo 2015

La CNN ha scoperto che 32 dipendenti dei parchi disney sono stati condannati per pedofilia

QUANTI “ORCHI” NEL MONDO DISNEY! LA CNN SCOPRE CHE 32 DIPENDENTI DEI DISNEY WORLD SONO STATI CONDANNATI PER PEDOFILIA – E IN DUE OCCASIONI VIDEO PEDOPORNOGRAFICI SONO STATI GIRATI NEL PARCO

pedo-disney-570091

Quasi sempre i pedofili si sono organizzati online, dove cercano le loro prede e poi organizzano appuntamenti a casa per colpire – Come avrebbe fatto il 40enne Allen Treaster, che era solito lavorare a un’attrazione di Toy Story. Il suo nome in codice è “grande orsetto”: rimorchiava teenager e li portava in squallidi hotel…
Alessandro Carlini per “Libero Quotidiano”
È un brutto colpo per l’immagine del colosso Disney, anche se non sembra proprio avere alcuna responsabilità. Si è scoperto che 35 dipendenti dei parchi divertimento del colosso Usa, oltre a due della catena Sea World e cinque del parco a tema Universal Studios, dal 2006 ad oggi sono stati accusati, e in molti casi condannati, in relazione a casi di violenza e abusi sui minori, e pedopornografia. A scoprirlo è stata la tv americana Cnn, che ha dedicato una lunga inchiesta alla vicenda.
È andata infatti a spulciare tra centinaia di rapporti di polizia. Ha così potuto scoprire i nominativi di guide turistiche, addetti alla sicurezza, commessi all’interno dei negozi nei parchi, tutta quella che insomma dovrebbe essere gente fidata e soprattutto selezionata in base ai criteri più rigidi. Devono infatti lavorare ogni giorno e ogni ora a stretto contatto coi bambini e non certo metterli in pericolo. Ma non è andata così.
Dei casi investigati della Cnn, ben 32 si sono chiusi con una condanna. Per fortuna, come spiega con dovizia di particolari il sito della tv Usa, nessuno ha riguardato bambini o teenager che visitavano i parchi, come il Walt Disney World di Orlando, in Florida.
In due occasioni però il materiale pedopornografico sarebbe anche circolato all’interno delle strutture. «La mia vita è rovinata, la vita della mia famiglia e dei miei figli è rovinata, e i miei genitori sono devastati», ha detto in un’intervista alla Cnn Robert Kingsolver, 49 anni, una delle 35 persone arrestate, che respinge le accuse. La sua difesa però fa acqua da tutte le parti.
È finito in manette mentre andava ad un appuntamento con una ragazza di 14 anni, con la quale avrebbe dovuto far sesso. Ma la «trappola» era stata organizzata dalla polizia di Lake County, Florida, che lo ha arrestato. Lui dice che era andato lì per proteggere la minore e che intedeva chiamar la polizia. Lo sceriffo Grady Judd che sta lavorando a questi casi ha le idee molto chiare in proposito: «Dovunque ci sono bambini, alla fine troverai anche i predatori sessuali».
Quasi sempre i pedofili si sono organizzati online, dove cercano le loro prede e poi organizzano appuntamenti a casa per colpire. Come avrebbe fatto il 40enne Allen Treaster, che era solito lavorare a un’attrazione di Toy Story. Il suo nome in codice è «grande orsetto», e nel corso dell’interrogatorio ha confessato di aver fatto sesso con un teenager che aveva contattato su internet, tre settimane prima del suo arresto.
Ha fatto un viaggio di chilometri in auto per arrivare in Georgia, dove ha incontrato il ragazzo di 15 anni e insieme sono stati in uno squallido motel. I poliziotti hanno «spremuto» Treaster, chiedendogli quando era venuto a conoscenza della minore età del ragazzo.
«Onestamente – ha risposto – l’ho scoperto prima di conoscerlo, ma come sai..». «Così hai voluto comunque andare con lui, e abusarne?»,ha chiesto ancora il detective. E lui: «Sì». Casi che sconvolgono e che fanno emergere i dettagli di un mondo torbido e sotterraneo di cui si conosceva l’esistenza. Quello che non si sapeva e che così tante persone dipendenti di Disney fossero coinvolte.
In un comunicato inviato alla Cnn, la portavoce della Disney, Jacquee Wahler, ha spiegato la posizione della società: «Offrire un ambiente sicuro a bambini e famiglie è una responsabilità che prendiamo molto sul serio. Abbiamo attivato una serie di misure, fra cui i controlli sulla fedina penale prima di un’assunzione, il monitoraggio via computer e i firewall (contro la pedopornografia, ndr)». Non solo, precisa anche che i numeri riportati dalla tv americana rappresentano una percentuale irrisoria delle 300mila persone che hanno lavorato in quel periodo per Disney.
FONTE: Dagospia