lunedì 27 ottobre 2014

Strage a Roma: trovati morti donna e i suoi figli. Ipotesi omicidio-suicidio

L'altra figlia, gravemente ferita, è stata operata al San Giovanni, dove è ricoverato - ma dall'altra sera - anche il padre, pure lui con una coltellata all'addome. In casa due mannaie sporche di sangue

Strage a Roma: trovati morti donna e i suoi figli. Ipotesi omicidio-suicidio

Scene da film horror in via Carlo Felice, in zona San Giovanni, nella Capitale. L’appartamento dell’orrore si trova al quarto piano del civico 69, in uno stabile occupato nel 2003 dal movimento Action dove risiedono in totale 35 famiglie, tra loro sudamericani, maghrebini, immigrati dall’est Europa.
Quando alle 15 di ieri i poliziotti sono giunti in via sul posto, una volta entrati nell’appartamento, non potevano credere ai loro occhi: Khadia Fatkani, 40enne marocchina, riversa nella vasca con una cinta attaccata al collo. I suoi tre figli, invece, sono stati trovati in una pozza di sangue in stanze differenti: due di loro, il più grande e il più piccolo, di nove e quattro anni, uccisi a colpi di arma da taglio, mentre la seconda, di cinque anni, gravemente ferita, è ricoverata all’ospedale San Giovanni dove è stata sottoposta a un disperato intervento chirurgico e lotta tra la vita e la morte.
Molti i dubbi degli investigatori che non escludono nessuna ipotesi, anche se la tragedia sarebbe maturata a seguito di una lite familiare. L’idea è che si sia trattato di un omicidio suicidio. Sarebbe stata la 40enne a uccidere i bambini e poi a togliersi la vita. In casa sono state trovate anche due mannaie.
Da chiarire la posizione del marito di Khadia. Alle 4 e 40 di lunedì l’uomo, Indris il suo nome, si è presentato all’ospedale San Giovanni, riportando una ferita d’arma da taglio all’addome. “Hanno tentato di rapinarmi e mi hanno accoltellato”, avrebbe detto al personale medico.
Una ricostruzione che non convince gli investigatori. A ferirlo sarebbe stata Khadia nel corso di una lite, ma per coprila l’uomo ha inventato la rapina. Alle prime luci dell’alba, prova a chiamare a casa. Il telefono squilla, ma nessuno risponde. Poco dopo si rivolge ad un amico chiedendogli di andare a casa a vedere se fosse successo qualcosa. Poi la triste scoperta.
Non è ancora chiaro cosa abbia fatto scatenare la furia omicida.
Nel tardo pomeriggio il direttore sanitario del San Giovanni, Salvatore Passafaro, fa sapere che “l’intervento chirurgico principale è riuscito. La bambina, operata dal dottor Camaioni, sta ora subendo - aggiunge - un intervento ortopedico ad una mano, ma non può ancora dirsi fuori pericolo di vita”.

Fonte: ilgiornaleditalia.org


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