giovedì 6 novembre 2014

Bari, rapinavano i tir e sequestravano gli autisti. Sgominata banda, 5 arresti.

Il via alle indagini lo scorso gennaio. I camionisti, incappucciati, venivano lasciati in campagna. La refurtiva finiva anche nei supermercati dell'hinterland

Rapinavano i tir e non esitavano a tenere sotto sequestro i guidatori pur di impossessarsi della merce. Sgominata dai Carabinieri una banda con base a Bari.
Cinque i provvedimenti restrittivi emessi dal Tribunale di Bari. Si tratta di un 44enne, un 45enne e un 44enne, baresi, ritenuti responsabili a vario titolo di concorso in rapina aggravata, sequestro di persona, detenzione e porto illegale di armi e ricettazione (finiti in carcere) e di un 33enne e un 25enne di Triggiano, ritenuti responsabili di ricettazione (sottoposti ai domiciliari).
Le indagini sono partite lo scorso 30 gennaio, dopo un controllo del nucleo radiomobile a un camion all'uscita di un deposito in via Laricchia, a Bari. Nel locale materiale che si scoprirà essere frutto di rapine: 300mila euro in scarpe sportive provento di colpo messo a segno poco prima lungo la statale 100 a Casamassima, ai danni di un corriere, un transpallet derubato una settimana prima sulla tangenziale di Bari e 2 tonnellate di caffè, per un valore di 30mila euro, derubate lo scorso 28 gennaio da un tir in via Amendola.

La banda non aveva fatto caso al sistema di videosorveglianza di cui era dotato l’ampio deposito, usato da molte altre ditte per stoccare materiali di lecita provenienza. Grazie alle immagini estrapolate, i carabinieri sono riusciti a ricostruire al secondo l’arrivo dei malfattori all’interno del deposito dopo le rapine e i loro spostamenti all’interno della struttura. Sulla base degli elementi raccolti, messi in relazione con le dichiarazioni delle vittime, gli inquirenti sono riusciti ad attribuire ai tre soggetti baresi la paternità della rapina con sequestro di persona del 28 gennaio, nonché responsabilità dei cinque soggetti sulla ricettazione della refurtiva oggetto di tutti e tre i colpi.
Le chiavi della struttura, infatti, erano in possesso del 45enne. I suoi complici, inoltre, si sarebbero impegnati nel predisporre la disponibilità dei locali che avrebbero dovuto accogliere la refurtiva, nel coordinare le manovre di posizionamento degli autocarri rapinati nel box, e anche nelle operazioni di scarico e carico della refurtiva. Durante queste operazioni, il sistema di videosorveglianza veniva temporaneamente disattivato.
Come riferito dalle vittime sequestrate, le rapine sono state commesse sempre con le stesse modalità. Gli autisti venivano costretti a fermarsi dall'auto della banda, che all'improvviso sbarrava la strada ai mezzi pesanti. I malviventi, sotto la minaccia delle armi, scaraventavano fuori dagli abitacoli guidatori e passeggeri, li incappucciavano, li costringevano a salire nella loro auto e dopo averli privati di cellulari e portafogli, li rilasciavano in aperta campagna.

I tir invece scomparivano nel nulla nella base operativa. Di lì la refurtiva finiva anche nei supermercati dell’hinterland grazie a ricettatori compiacenti.

I membri della banda - hanno riferito le vittime - si tenevano in contatto con ricetrasmittenti e utilizzavano un linguaggio in codice.

Fonte: barilive.it

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