domenica 30 novembre 2014

Ragusa, mistero sulla morte del piccolo Andrea. Si cerca lo zainetto. E spunta un testimone

Visibile ematoma sul volto del bambino trovato morto a Scoglitti. Gli investigatori stanno visionando i filmati delle videocamere di sorveglianza vicino alla scuola e a casa.
Proseguono serrate le indagini sulla morte del piccolo Andrea Loris, il bambino di 8 anni trovato morto in un canalone di cemento poco distante da un mulino a Scoglitti, frazione di Vittoria, nel Ragusano. Gli investigatori si stanno concentrando sulle ore in cui il piccolo è sfuggito all’attenzione della madre, una casalinga di 25 anni, che alle 8,30 di ieri mattina l’ha accompagnato a scuola, lasciandolo a pochi metri dall’ingresso. A lanciare l’allarme, ma solo alle 12,30, la stessa donna, quando è andato a riprenderlo.  

L’ematoma sul viso del bambino  
Al momento la procura di Ragusa non esclude alcuna ipotesi: incidente, omicidio o quella atroce della pedofilia, ma gli inquirenti hanno ammesso la presenza di un visibile ematoma sul viso del piccolo. «Chi ci ficiru na faciuzza “o piciriddu” («Che hanno fatto alla faccia del bimbo»), continuava a ripetere la madre stanotte.  

Spunta un testimone  
Stamattina è spuntato un testimone: la nuora di un’amica del nonno del piccolo ha visto il bambino dopo le 9 del mattino, senza essere entrato a scuola quindi, che passeggiava in paese ed era senza zaino. Gli investigatori hanno rivolto un appello ai cittadini: «chiunque ritrovi uno zaino ovetto, di colore blu con le cinghie gialle, avverta subito la polizia o i carabinieri senza toccarlo».  

Le immagini delle videocamere di sorveglianza  
Stamattina si sono svolti i sopralluoghi sul luogo del ritrovamento. Gli investigatori hanno visionato le riprese del sistema di sorveglianza di un panificio verificando che la mamma, dopo aver lasciato il figlio più grande, ha accompagnato all’asilo quello di quattro anni. Alla titolare dell’esercizio dice: «Oggi non gli ho preso il panino perché gli ho dato due brioche per la merenda». Il padre del bambino, che lavora come autotrasportatore, ieri invece era a Roma.  

In paese teme la presenza di un «orco»  
Intanto a Santa Croce di Camerina, iniziano a circolare le prime supposizioni: si teme la presenza di «un orco», spiega Christian, 18 anni, vicino di casa. «Anche se qui una cosa del genere non è mai accaduta». E sul ragazzino: «Un incidente? Non ci crediamo proprio, qualcuno deve essere stato: lui non si allontanava mai da solo era un ragazzo tranquillo».  

La prozia: “Non può avere fatto tutta questa strada da solo”  
«Era diffidente, non si fidava degli estranei, non parlava con chi non conosceva perché era molto introverso ma anche molto ma molto intelligente», racconta la sorella del nonno paterno del bambino. Accanto al luogo del ritrovamento conversando con i cronisti la donna rivela i suoi «tanti, tanti dubbi». «Un bimbo di otto anni non può fare - spiega - tutta questa strada da solo». Alla domanda dei giornalisti se il piccolo avesse potuto accettare un passaggio da uno sconosciuto la donna sostiene di escluderlo e quindi il pensiero va ad una persona conosciuta: «Il dubbio c’è - afferma - è normale, non ne abbiamo la certezza ma il dubbio c’è e c’è anche la speranza che presto la magistratura, polizia e carabinieri risolvano il caso e ci dicano cosa è accaduto».  

L’appello ai cittadini: “Chi sa parli”  
«Raccomandiamo a tutti cittadini di fornire eventuali dettagli utili per la prosecuzione delle indagini mediante segnalazioni, anche anonime, ai numeri d’emergenza 112 e 113 o recandosi presso un qualunque ufficio di Polizia», l’appello alla popolazione del capo della Mobile di Ragusa, Nino Ciavola, e il comandante del nucleo investigativo dei Carabinieri, Domenico Spadaro. «Faremo il punto oggi pomeriggio in Procura - ha detto il procuratore Carmelo Petralia - ma ai fini delle indagini sarà fondamentale l’esame autoptico che il medico legale Beppe Iuvara effettuerà, molto probabilmente, domani mattina». 

Fonte: lastampa.it
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