martedì 18 novembre 2014

Tentano di rapire un bimbo. Paura a Tor Tre Teste, due rom arrestati

Un uomo si è introdotto in un cortile e ha afferrato un neonato. Messo in fuga dai familiari è fuggito con una complice in via Salviati
Tentano di rapire un bimbo. Paura a Tor Tre Teste, due rom arrestati
La paura più grande per una madre, quella che il figlio le venga portato via. L’episodio è accaduto sabato pomeriggio, intorno alle 16, in via di Tor Tre Teste, quando una donna è stata chiamata dal suo bambino di 7 anni: “Mamma mamma corri. Un signore sta portando via Francesco (nome di fantasia)”. La donna aveva fatto salire in auto i bambini poco prima, ma essendosi dimenticata una cosa in casa e salita nell’appartamento, lasciando i bimbi in cortile. Pochi minuti, durante i quali un uomo ha rotto il lucchetto del cancello, si è introdotto all’interno e ha slacciato la cintura che legava il bambino di 8 mesi al passeggino.
La madre si è precipitata in cortile dove ha visto l’individuo con il suo bambino in braccio e ha urlato a squarciagola richiamando l’attenzione del marito, il padre dei bimbi. L’uomo l’ha raggiunta ed è stato minacciato dallo straniero, che ha lasciato la presa sul neonato ed è fuggito a bordo di un furgone.A quel punto i genitori hanno dato l’allarme al 113 ed è scattata la caccia all’uomo.
Il furgone è stato rintracciato poco dopo dalla polizia all’ingresso del campo nomadi di via Salviati. A bordo c’erano ancora i due presunti sequestratori, un uomo e una donna: Vitez S., 42 anni e Zumra A. di 47. La coppia è stata riconosciuta dalla vittima e per i due è scattato l’arresto per sequestro di persona e violazione di domicilio.
LA RICOSTRUZIONE
È accaduto sabato pomeriggio in un’abitazione in via di Tor Tre Teste. La famiglia che ha subito il tentativo di sequestro è composta da una donna di origini straniere sposata con un manovale italiano: incensurati, con due bimbi, uno di sette anni e uno di otto mesi, quello che i due rom hanno cercato di rapire. «Viviamo con poco – ha raccontato la donna, sconvolta, agli agenti intervenuti – Io bado ai figli mentre mio marito lavora come carpentiere». «Erano le quattro del pomeriggio – ha proseguito – volevo uscire con i bimbi. Ho messo il piccolo sul seggiolino e siamo andati in cortile. Poi mi sono accorta di aver scordato il giubbotto del più grande e sono risalita in casa. A quel punto mio figlio più grande ha iniziato a gridare. Sono uscita e ho visto quell’uomo che aveva già aperto la cintura del seggiolino e stava per prendere Andrea».

Fonte: romareport.it

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