Svolta nelle indagini sulla rapina in casa della figlia dell'ex presidente della provincia di Caserta: la collaboratrice domestica avrebbe aiutato i violenti che hanno rubato gioielli e colpito la padrona di casa a sangue
Sarebbero ad un punto di svolta le indagini sulla rapina avvenuta in casa di Mara Zinzi, figlia dell'ex presidente della provincia di Caserta: è scattato il fermo per la colf di origine kirghisa (ex Urss), che secondo gli inquirenti avrebbe fatto da basista per i banditi. I due, forse lituani, sono entrati in casa della vittima, l'hanno legata e colpita gravemente davanti agli occhi della figlia di tre anni. La donna è ancora in ospedale.
La colf lavorava in casa di Mara Zinzi solo da qualche giorno, per un periodo di prova: stava sostituendo la badante, della sua stessa nazionalità, tornata nel suo Paese per un periodo di vacanza. Nel corso della rapina è stata ferita anche lei, colpita a calci e pugni dai ladri, ma non in modo grave come invece è accaduto alla padrona di casa.
Secondo la ricostruzione fornita dalla vittima, lei e la figlia si stavano preparando per uscire di casa, in pieno centro città a pochi passi dai giardini della Reggia di Caserta; i ladri si sono introdotti dalla finestra del bagno e dopo aver legato e picchiato violentemente la padrona e la colf, hanno fatto razzia di gioielli dalla cassaforte e messo a soqquadro l'intera abitazione. La bambina, di soli tre anni, dopo aver assistito alla scena, è riuscita a portare alla mamma il cellulare. Così Mara Zinzi ha potuto avvertire il fratello Giampiero, neo eletto consigliere regionale, che è andato a soccorrerle.
Gli inquirenti sono a lavoro per chiarire il ruolo della donna kirghisa, che probabilmente avrebbe fornito indicazioni utili ai rapinatori, e per individuare i due responsabili.
Secondo la ricostruzione fornita dalla vittima, lei e la figlia si stavano preparando per uscire di casa, in pieno centro città a pochi passi dai giardini della Reggia di Caserta; i ladri si sono introdotti dalla finestra del bagno e dopo aver legato e picchiato violentemente la padrona e la colf, hanno fatto razzia di gioielli dalla cassaforte e messo a soqquadro l'intera abitazione. La bambina, di soli tre anni, dopo aver assistito alla scena, è riuscita a portare alla mamma il cellulare. Così Mara Zinzi ha potuto avvertire il fratello Giampiero, neo eletto consigliere regionale, che è andato a soccorrerle.
Gli inquirenti sono a lavoro per chiarire il ruolo della donna kirghisa, che probabilmente avrebbe fornito indicazioni utili ai rapinatori, e per individuare i due responsabili.
Fonte: tgcom24.mediaset.it
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