mercoledì 17 giugno 2015

Coppia dell'acido, Martina: "Mi spiace per Alex, sono preoccupata per lui"

La difesa vuole chiedere il trasferimento della giovane in una comunità

Coppia dell'acido, Martina: "Mi spiace per Alex, sono preoccupata per lui"

"Mi spiace per Alexander, non per me, sono molto preoccupata per lui". Sono le parole di Martina Levato, la studentessa bocconiana condannata sei giorni fa a 14 anni di carcere, così come il suo amante, il broker Alexander Boettcher,per aver colpito con dell'acido Pietro Barbini. La difesa della giovane sta lavorando per presentare un'istanza di trasferimento in una comunità per Martina, che è quasi all'ottavo mese di gravidanza.

Le scuse a Pietro Barbini - Da quanto si è saputo, la bocconiana sta prendendo coscienza, tra parecchie difficoltà, che probabilmente dovrà scontare una lunga pena per quello che ha fatto. Prima del verdetto, la giovane si era presentata in aula per chiedere scusa a Pietro con dichiarazioni spontanee e spiegando di essere "dispiaciuta per il dolore che ho causato". 

Intanto, il legale della studentessa, l'avvocato Daniele Barelli, sta preparando un'istanza da presentare ai magistrati milanesi per chiedere che la ragazza possa andare, sempre in regime di custodia cautelare, in una comunità per donne detenute e minori, dove magari possa anche lavorare per cercare di risarcire per quanto possibile i danni subiti da Barbini.

Altre aggressioni con l'acido - Per lei, il 18 settembre inizierà davanti al gup Roberto Arnaldi il processo con rito abbreviato (imputato è anche il presunto complice Andrea Magnani) per un'altra serie di aggressioni con l'acido e per il tentativo di evirazione nei confronti di un altro studente. La difesa ha chiesto al giudice che disponga una perizia psichiatrica sulla "serialità" delle aggressioni per individuare un possibile "movente patologico". La perizia nel primo processo ha riconosciuto la capacità di intendere e di volere della coppia al momento dell'aggressione a Barbini. 

Boettcher, invece, ha scelto il rito ordinario (udienza il 6 luglio). Il broker, prima della sentenza, aveva depositato un memoriale nel quale aveva scritto che Martina, lo scorso settembre, gli avrebbe detto: "Mi faccio mettere in galera 10 anni, poi sarò un'altra persona e ripartiremo da capo, però vorrei un figlio Alex, quello sì".


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