lunedì 1 dicembre 2014

Usa, ragazzo prigioniero della matrigna per quattro anni

Tenuto nascosto dietro una finta parete nel garage

REUTERS
Il ragazzino di 13 anni è stato tenuto nella casa-prigione dal padre e dalla matrigna (nella foto) per quattro anni. È riuscito a fuggire mandando un sms alla sorella

È ritornato alla vita dopo quattro anni di segregazione, il ragazzino afroamericano di 13 anni che per tutto questo tempo era vissuto nascosto al resto del mondo dal padre e dalla matrigna alla periferia di Atlanta, in Georgia. Costretto a vivere in un mondo artificioso, una galera domestica. Gli aguzzini in questo ennesimo episodio di violenza silenziosa contro gli indifesi sono il padre Gregory Jean, 37 anni e la sua matrigna, Samantha Joy Davis, di 42, finiti in prigione.  

Secondo quanto riferito da Nbc le forze dell'ordine sono arrivate sul posto grazie a una segnalazione, individuando il posto dove il bambino era segregato. Il padre e la sua convivente sono stati così accusati imprigionamento e crudeltà ai danni di un bambino e di aver ostacolato la giustizia. Nelle ultime ore sono emersi molti nuovi dettagli. Si è così appreso che gli agenti sono stati allertati quando il ragazzo è riuscito a contattare sua sorella servendosi di uno telefonino, le ha inviato un messaggio di nascosto ritornando nel posto dove era segregato per non destare sospetti.  

La ragazza l’ha fatto leggere alla madre che a sua volta ha chiesto aiuto alla polizia. Ma un primo intervento dei poliziotti non è andato a buon fine. La denuncia della scomparsa, secondo i media americani, era stata presentata solo ai servizi sociali e non alla polizia, probabilmente perché la madre è un'immigrata irregolare. Un vicino ha raccontato che il ragazzo spesso era davanti all'abitazione, a falciare il prato e fare lavoretti, ma anche a giocare, senza destare mai sospetto.  

«Ce l’avevamo davanti agli occhi, è incredibile come è stato possibile non accorgerci di tutto questo, avremmo potuto fare qualcosa», ha raccontato uno di loro, Akono Ekundayo, aggiungendo che «non era mai afflitto, o almeno non sembrava». Commovente l'abbraccio della mamma, che non vedeva il proprio piccolo da quattro anni, da quel maledetto giorno in cui era andato a trovare il padre per non tornare mai più a casa. 

Fonte: lastampa.it

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