martedì 9 dicembre 2014

Mantova, 48enne ucciso e gettato in un sacco nel Po: fermato il nipote

Secondo gli investigatori l'uomo è stato colpito alla nuca con un bastone

Mantova, 48enne ucciso e gettato in un sacco nel Po: fermato il nipote

Per l'omicidio di Fausto Bottura, 48 anni, di Magnacavallo è stato fermato il nipote 19enne. Il cadavere dell'uomo, disoccupato, era stato trovato domenica mattina lungo la sponda del Po a Bardelle di San Benedetto Po, nel Mantovano. Secondo gli investigatori la vittima è stata colpita alla nuca con un bastone o un altro corpo contundente, forse durante una lite, in un posto diverso da quello in cui è stato poi ritrovato.

Il corpo sarebbe stato avvolto in due sacchi neri di plastica, uno infilato dalla testa e l'altro dai piedi, stretto in tre punti, sopra e sotto da una corda e in vita da una striscia di nastro adesivo, e poi gettato in acqua. La corrente lo avrebbe poi trascinato fino ad arenarsi alla scaletta del vecchio idrometro. Pare che il delitto sia legato a un'eredità contesa, costituita dalla casa in cui la vittima viveva con la sorella. 

La scoperta del cadavere è stata fatta domenica mattina poco prima delle 9 da Silvano Grechi, 68 anni, residente nella vicina frazione di Brede, un carabiniere in congedo che per conto dell'Aipo, l'azienda interregionale per il Po, effettua alcuni lavoretti come quello di controllare il vecchio idrometro che si trova a Bardelle, una scaletta in cemento, graduata, che dall'argine scende sino all'acqua.

"C'ero andato anche ieri - racconta - e avevo visto quel sacco ma, dato che era in acqua, non mi sono avvicinato. Questa mattina, quando sono ritornato, l'involucro era sulla riva, dato che il livello dell'acqua si era abbassato, e ho visto sporgere un braccio e l'addome. Ho dato subito l'allarme".


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