giovedì 22 gennaio 2015

Follia in carcere a Saluzzo: un detenuto rumeno devasta la propria cella e ferisce un poliziotto

Un Assistente Capo del Corpo della Polizia Penitenziaria ha dovuto ricorrere alle cure dei medici dell’ospedale cittadino

Follia in carcere a Saluzzo: un detenuto rumeno devasta la propria cella e ferisce un poliziotto

Alta tensione nel carcere di Saluzzo, dove un detenuto straniero, di cittadinanza rumena, ha improvvisamente dato in escandescenze e turbato l’ordine e la sicurezza della struttura penitenziaria. A darne notizia è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE.
“Dopo gli eventi critici occorsi negli ultimi giorni all’interno di altre due carceri piemontesi (Torino e Asti, con agenti di Polizia Penitenziaria aggrediti ed azioni di contrasto all’ingresso nei penitenziari di droga e telefonici), si registra anche nel penitenziario di Saluzzo un grave episodio. Un detenuto rumeno ha prima devastato la cella, senza alcuna plausibile ragione, e si è poi scagliato fisicamente contro i poliziotti intervenuti”, spiega il segretario generale del SAPPE Donato Capece.
“Un Assistente Capo del Corpo è rimasto seriamente ferito, con lesioni varie che hanno imposto il suo ricovero in Ospedale. Una situazione davvero incredibile e allucinante, gestita con grande professionalità, sprezzo del pericolo e competenza dagli uomini della Polizia Penitenziaria di Saluzzo. Al collega ferito vanno la nostra solidarietà e vicinanza”.
Il SAPPE, che in occasione dell’aggressione di un poliziotto nel carcere di Asti aveva chiesto “di dotare le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria di spray anti aggressione recentemente assegnato a Polizia di Stato e Carabinieri”,sollecita il Governo Renzi ad azioni efficaci finalizzate ad espellere i detenuti stranieri presenti in Italia.
E’ sintomatico che negli ultimi dieci anni ci sia stata un'impennata dei detenuti stranieri nelle carceri italiane, che da una percentuale media del 15% negli anni '90 sono passati oggi ad essere quasi 20mila. Fare scontare agli immigrati condannati da un tribunale italiano con una sentenza irrevocabile la pena nelle carceri dei Paesi d'origine può anche essere un forte deterrente nei confronti degli stranieri che delinquono in Italia”.
“Il dato oggettivo è però un altro – conclude il leader del SAPPE -: le espulsioni di detenuti stranieri dall’Italia sono state fino ad oggi assai contenute: 896 nel 2011, 920 nel 2012 e 955 nel 2013, soprattutto in Albania, Marocco, Tunisia e Nigeria. Si deve però superare il paradosso ipergarantista che oggi prevede il consenso dell'interessato a scontare la pena nelle carceri del Paese di provenienza. Oggi abbiamo in Italia 53.623 detenuti: di questi ben 17.462 (quasi il 35 per cento del totale) sono stranieri, con una palese accentuazione delle criticità con cui quotidianamente devono confrontarsi le donne e gli uomini della Polizia penitenziaria.
Si pensi, ad esempio, agli atti di autolesionismo in carcere, che hanno spesso la forma di gesti plateali, distinguibili dai tentativi di suicidio in quanto le modalità di esecuzione permettono ragionevolmente di escludere la reale determinazione di porre fine alla propria vita. O a quel che è avvenuto proprio nel carcere di Saluzzo”.

Fonte: targatocn.it

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